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Convocazione Commissione elettorale
Il 29 ottobre c.a. si è tenuta, in pubblica adunanza, la riunione della commissione elettorale per la nomina degli scrutatori per le Regionali del 23 novembre 2014. La commissione è così composta: Lio Dora, Magnelli Tiziana, Magarò Agostino, Greco Francesco Antonio.
Nella circostanza il capogruppo di "Castiglione Avvenire", per come dichiarato più volte, ha chiesto al Sindaco e ai componenti della commissione di procedere al sorteggio degli scrutatori. La commissione, a maggioranza, ha ritenuto di non accogliere la richiesta e di voler procedere alle nomine seguendo il consueto iter degli ultimi anni, vale a dire attraverso la nomina diretta.
Il Gruppo Castiglione Avvenire ha proceduto quindi pubblicamente al sorteggio dei nominativi da proporre (sia effettivi che supplenti) utilizzando l’elenco numerico e nominativo fornito dall'ufficio elettorale.
L'elenco fornito risulta essere composto da 280 elettori e sono stati estratti come scrutatori effettivi i numeri 131 (L.G.), 114 (G.L.), 246 (P.S.) e 187 (M.F.). Per i supplenti sono stati estratti invece i numeri 7 (A.M.E.), 137 (L.N.), 217 (P.O.) e 256 (S.G.).
Il Capogruppo di Castiglione Avvenire ha quindi proceduto a proporre in commissione i nominativi estratti.
I NUMERI SORTEGGIATI
LA SCATOLA CON I NUMERI DA SORTEGGIARE
Magarò scrive ai cittadini
di Castiglione
Come forse già saprai, ho deciso di ricandidarmi alla Regione. Nella lista “ Calabria in#rete Campo Democratico”, con la coalizione di centrosinistra. Si, è vero, nella scorsa legislatura sono stato eletto con il centrodestra.
Alcuni amici a suo tempo criticarono questa scelta, altri criticheranno quella attuale. Non nascondo un certo disagio. Ma, tra i tanti miei difetti, posso rassicurarti che non mi sono mai piegato agli ordini di scuderia, non sono mai andato a Roma a chiedere favori e prebende, non frequento salotti, non ho mai occupato posti di potere.
L’alternanza delle scelte ha avuto un solo filo conduttore: la testardaggine.
Leggerai sul pieghevole che distribuirò in campagna elettorale (l’unico piccolo strumento di comunicazione che utilizzerò: come sai, aborro le pubblicità vistose e i volti dei candidati che campeggiano sui manifesti imbrattando inutilmente le strade della città, oltre a ritenere poco etico spendere centinaia di migliaia di euro per le campagne elettorali) che ho in testa un’idea fissa: contrastare la ndrangheta, vera grande piaga della nostra regione, presente nelle grandi e piccole cose, nelle istituzioni come nei comportamenti quotidiani di chi pratica la prevaricazione e l’omertà.
Facci caso: nessun candidato ti parlerà di ‘ndrangheta, come poco ne parlano i media a livello locale e nazionale come se la ‘ndrangheta, e le mafie in generale, non fossero il problema del nostro Paese e della nostra regione in particolare. Da quando sono stato eletto la prima volta consigliere regionale col centrosinistra schieramento a cui per formazione e storia personale e politica sono ovviamente più vicino ho lavorato incessantemente, presentando provvedimenti e proposte di legge (che spesso hanno anticipato questioni poi venute alla ribalta a livello nazionale, come ad esempio la norma per contrastare il ritardo dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione, il progetto legislativo per ridurre il numero dei consiglieri regionali, l’introduzione del codice etico sulla trasparenza dei candidati a cariche elettive) che in molti casi non venivano approvate, o comunque rimanevano inapplicate, generando in me amarezza e frustrazione.
Inutile dire che la speranza di realizzare tutto ciò nella coalizione di centrodestra è stata delusa. Ci ho provato. In una lista civica. Senza mai aderire ad alcun partito. Senza mai sconfessare il mio passato politico. Continuando a ribadire che sono stato e resto socialista. Votando liberamente in dissenso con la maggioranza di cui facevo parte in diverse occasioni, ad esempio contro la compatibilità tra la carica di sindaco e di consigliere regionale o a favore dell’abolizione del vitalizio. Credendo che non sia importante dove sei, ma cosa fai.
Svolgendo un ruolo istituzionale, quello di presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta. Una commissione che si è riunita 35 volte ( nella legislatura precedente solo 15) e che ha prodotto 38 proposte di legge. Quei disegni di legge, i provvedimenti e le iniziative da me promossi sono compendiati in un libricino dal titolo “Quasi cento”, ora diventato anche un blog che ti invito a visitare (quasicento.blogspot.it). Su quelle e su altre proposte voglio continuare a lavorare. Per questo mi ricandido. Nel segno della civiltà, della legalità, della sobrietà, della discrezione. E della testardaggine.
Ci tenevo a metterti a parte delle ragioni della mia candidatura, qualunque sia la scelta di voto che tu vorrai fare. Ti saluto con amicizia.
firmata Salvatore Magarò
Cosenza 28 ottobre 2014